L’importanza del DPR 320/1956 nella valutazione dei rischi in sotterraneo

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L’IMPORTANZA DEL DPR 320/1956 NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER I LAVORI IN SOTTERRANEO

I cultori e gli esperti della sicurezza, compresi gli organi di vigilanza spesso dimenticano l’esistenza del D.P.R.320/56 “Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo” decreto mai abrogato dal D.Lgs.626/94 e dal successivo D.Lgs.81/08 s.m.i., i cui capi XI, XII e XIII si applicano anche ai lavori esterni connessi al sotterraneo. 

IL Decreto è a tutt’oggi vigente e la vigilanza è sempre stata affidata all’Ispettorato del lavoro. L’importanza di tale decreto consiste nel fatto che è l’unico testo di legge in cui siano stati inseriti valori limiti legali di parametri fisici e chimici da non superare:

– temperatura a bulbo asciutto e umido;
– numero di ricambi d’aria da assicurare ai lavoratori;
– d’illuminamento;
– velocità dell’aria;
-numero di lavoratori componenti la squadra di salvataggio;
-rilievi periodici degli inquinanti aerodispersi e delle polveri per il controllo della silice libera aerodispersa.

Per quanto concerne il rischio chimico d’inalazione di “particolato aerodisperso” lo stesso riguarda non solo i lavori in sotterraneo ma la cantieristica in genere, tale rischio va valutato, ovviamente nel DVR, PSC, POS, in modo analitico e dettagliato. 

Per chi interessato, si riporta nel seguente link a titolo esplicativo una metodica d’analisi del rischio da polveri utilizzata in igiene del lavoro.

ANALISI DEL RISCHIO DA POLVERE IN UN AZIENDA ARTIGIANALE DI PRODUZIONE DI MATTONELLE E PIASTRELLE

Dr. Ennio Esposito ex responsabile vigilanza tecnica dell’ITL di Napoli

 

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Ennio Esposito
Ex responsabile vigilanza tecnica dell’ITL di Napoli

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