La Corte di Giustizia Ue , ha dichiarato l’Italia inadempiente per non aver recepito, entro il termine stabilito dalla Commissione, la direttiva sulla protezione contro le radiazioni ionizzanti. Lo ha stabilito la Corte con una sentenza emessa oggi.
La Corte sottolinea che non costituiscono valide giustificazioni quelle fornite dall’Italia circa le difficoltà incontrate nel recepimento della direttiva. I lavori erano stati interrotti a seguito dello scioglimento delle camere del Parlamento, il che aveva comportato lo svolgimento di elezioni anticipate.
La Corte europea ha ritenuto che “l’Italia sia venuta meno agli obblighi”, stabiliti dal diritto dell’Unione, “per non avere adottato né comunicato alla Commissione le disposizioni normative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi pienamente alla direttiva Euratom”, sebbene abbia poi successivamente con il D. Lgs. del 31 luglio 2020 n. 101, provveduto a recepire la direttiva in attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell’articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117.
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