Beniamino De Masi, un muratore di 51 anni originario di Napoli ma residente a Montecchio, in provincia di Reggio Emilia, è morto tragicamente l’undici maggio del 2022, a Barcola di Lerici in provincia di La Spezia durante la demolizione di un fabbricato. Durante l’intervento di abbattimento, il tetto del fabbricato è crollato causando la morte dell’operaio sul colpo. De Masi lavorava regolarmente per conto di una ditta di Parma che aveva subappalto i lavori da un’impresa della Val di Magra ed al momento dell’incidente, era insieme ad un collega che fortunatamente non è rimasto coinvolto nell’incidente. Le indagini condotte dal pubblico ministero Alessandra Conforti hanno portato al rinvio a giudizio di sei persone per la violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, il mancato coordinamento della sicurezza del cantiere ed altre omissioni nel merito agli adempimenti previsti dalla legge in materia di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili. Le accuse sono state formalizzate nei confronti del proprietario dell’immobile nonché responsabile dei lavori, del direttore dei lavori e progettista, del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, dell’amministratore unico dell’impresa affidataria, dell’amministratore unico dell’impresa esecutrice e subappaltatrice e del dirigente di fatto della stessa società subappaltatrice. Alcuni degli indagati hanno già chiesto di essere ascoltati dal pubblico ministero per indurlo a riconsiderare le contestazioni. L’accusa nei confronti degli indagati è di omicidio colposo ai sensi dell’art. 589 del c.p., in relazione alle rispettive mansioni e competenze. Durante l’inchiesta, l’elemento più rilevante acquisito dai Carabinieri è un video amatoriale che mostra il cantiere pochi minuti prima della tragedia. Nel video si sente anche un commento che mette in evidenza le carenti condizioni di sicurezza: “Se lavorano così si fanno male…” questa è la sintesi del commentatore. Agli imputati è stato contestato il modo in cui sono stati svolti i lavori, e che il datore di lavoro della vittima avrebbe omesso di verificare che la demolizione avvenisse meccanicamente e non manualmente, oltre che assicurare la conformità dei lavori al programma contenuto nel piano operativo della sicurezza, secondo le indicazioni dell’art. 151 del D. lgs. 81/2008.
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