Bergamo: concluso il processo di Matteo Regazzi. Condannati i responsabili delle aziende coinvolte ed il carrellista.

Matteo-Ragazzi

Il 20 settembre 2023 a Bergamo, Matteo Regazzi, un elettricista di 34 anni sposato e dipendente della ditta Elettrobonatese, è morto schiacciato da una bobina di 275 chili trasportata su un carrello elevatore. L’incidente è avvenuto nel 2018 a Filago e ieri il giudice Donatella Nava ha emesso la sentenza che ha condannato tutti i responsabili dell’infortunio mortale sul lavoro. Sono stati condannati il datore di lavoro delegato dal consiglio di amministrazione della Diesse Rubber Hoses spa di Filago,  a un anno e 8 mesi, l’ amministratore unico della Elettrobonatese srl di Bonate Sopra, a un anno e 2 mesi ed il conducente del muletto di origini romene, a 8 mesi. Tutti gli imputati hanno ricevuto una pena sospesa e l’amministratore unico della Elettrobonatese e il conducente del muletto non sono stati menzionati. Le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante sono state riconosciute per tutti gli imputati. Inoltre, la Diesse Rubber Hoses è stata multata con 79.890 euro e la Elettrobonatese con 7.500 euro. La famiglia di Matteo Regazzi era presente in aula assistita dal gruppo Giesse risarcimento danni specializzato nei casi di infortuni sul lavoro. Il pm Giancarlo Mancusi aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati e delle società coinvolte con pene più alte rispetto a quelle richieste inizialmente. Le difese avevano chiesto l’assoluzione. Le motivazioni saranno fornite entro 15 giorni. I genitori di Matteo Regazzi non hanno rilasciato alcun commento all’uscita dall’aula, ma il dolore e la delusione per le condanne si leggevano nei loro volti. Il 5 novembre 2018, Matteo Regazzi e un collega erano arrivati alla Diesse Rubber di Filago per effettuare un intervento di manutenzione. L’incidente mortale è avvenuto mentre Regazzi era intento a lavorare e sopraggiungeva il muletto condotto da Sturzu. La bobina scivolò in avanti a seguito della brusca frenata. Il pm aveva posto l’accento anche sulle misure di sicurezza, in particolare sull’inadeguatezza del carrello per trasportare il carico e sulla questione della segnaletica interna “ammalorata e non chiara” per gli elettricisti e i carrellisti.

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