Riccardo Sorarù, un imprenditore di 46 anni di Rocca Pietore, in provincia di Belluno, ha visto respinto il suo ricorso dalla Corte di cassazione. La sua condanna a 4 anni e 5 mesi di reclusione per la morte di Vitali Mardari, un giovane moldavo di 28 anni che lavorava senza contratto nei boschi in val delle Moneghe, in provincia di Trento, è stata confermata. Mardari è morto in un incidente mentre veniva tirato un cavo d’acciaio che avrebbe dovuto fungere da teleferica. Sorarù, invece di chiamare il 118 e prestare i doverosi soccorso, ha spostato il corpo della vittima fuori dal cantiere, vicino al ciglio della strada sottostante e ha avvisato i soccorsi solo più tardi fingendo di aver trovato casualmente il corpo. Gli altri due lavoratori in nero si sono dileguati. La famiglia della vittima è stata assistita da Giesse risarcimento danni che ha commentato la sentenza affermando che la giustizia è stata fatta. La sorella di Mardari ha dichiarato che nessuno potrà mai riportare in vita il fratello ma la condanna dell’imprenditore le restituisce almeno il senso di una giustizia finalmente compiuta.
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