Brandizzo: analizzata la scatola nera del treno

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Le indagini sulla strage di Brandizzo, in cui cinque operai sono morti sul lavoro sui binari, sono ancora in corso. Secondo le ultime notizie è stata analizzata la scatola nera del treno che ha travolto i dipendenti della ditta Sigifer – Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa e Saverio Giuseppe Lombardo. Le prime informazioni emerse dalla Procura affermano che il convoglio, proveniente da Alessandria, viaggiava a una velocità di 160 km/h e che questa velocità è stata tenuta costante per circa 30 chilometri prima di arrivare alla stazione di Brandizzo. Ciò avrebbe reso impossibile per il macchinista evitare l’impatto, nonostante la sua reattività evidenziata dai segni della frenata accertati dalla Polfer nei giorni successivi alla tragedia. Il macchinista, non avrebbe avuto alcuna possibilità di evitare la tragedia, gli operai sarebbero apparsi all’orizzonte solo 3-4 secondi prima dell’impatto fatale. Un intervallo di tempo molto breve per poter frenare ed evitare la collisione. È importante sottolineare che durante l’intero tragitto il semaforo è stato sempre verde e non è stato attivato nessun allarme dalla centrale. Gli elementi raccolti sembrano scagionare i macchinisti del treno da qualsiasi responsabilità anche se risulta evidente che i macchinisti avrebbero potuto frenare per tempo, se avessero ricevuto il segnale dei lavori in corso.