Dopo mesi di negoziati, il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno finalmente raggiunto un accordo sul nuovo Regolamento F-Gas. Questo accordo prevede un ulteriore riduzione delle emissioni di gas fluorurati nell’atmosfera, contribuendo così a limitare l’aumento della temperatura globale in linea con l’Accordo di Parigi. La quantità di Fgas immessa sul mercato dell’Unione Europea subirà un pesante taglio, confermato a circa 43 milioni di tonnellate di CO2eq. nel triennio 2024-2026, con un dubbio relativo al 2024. Nel triennio successivo, la quota totale sarà ulteriormente dimezzata, arrivando a circa 21,7 milioni di tonnellate di CO2eq., per poi arrivare a circa 9 milioni di tonnellate di CO2eq. nel triennio 2030-2032. Il nuovo Regolamento introduce il divieto di immissione sul mercato per diverse categorie di prodotti e apparecchiature contenenti HFC, tra cui i frigoriferi domestici e gli aerosol. Sono previste esenzioni dal divieto in caso di oggettive problematiche di sicurezza. Inoltre, è stato concordato un divieto totale sull’utilizzo di gas fluorurati nelle pompe di calore e negli impianti di condizionamento, con scadenze più ravvicinate per alcuni tipi di impianti. Per le schiume, è confermato il divieto d’utilizzo di HFC con GWP >= 150 dal 2023 e il divieto d’uso di tutti i gas fluorurati a partire dal 2033. Per gli aerosol tecnici, è confermato il divieto d’utilizzo di HFC con GWP > 150.
In alcuni Paesi dell’Unione europea, a partire dal 2027, non sarà più permessa la vendita di condizionatori e pompe di calore che utilizzano gas fluorurati, noti anche come F-gas. Un’altra scadenza importante è prevista entro il 2032, quando gli impianti più piccoli dovranno essere eliminati e quelli più grandi dovranno essere abbandonati entro il 2035.
Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo su questa questione in pochi minuti. Il regolamento è stato proposto nel 2022 dalla Commissione europea, anche se i tempi sono un po’ più distesi rispetto a quelli previsti inizialmente. Tuttavia, il risultato non cambia: in Europa non saranno più utilizzati gli F-gas, ma solo quelli naturali.
Cosa sono gli F-gas? Prima di tutto, cerchiamo di capire cosa sono gli F-gas e perché sono stati vietati dall’Unione europea. Si tratta essenzialmente di gas sintetici utilizzati in molti dispositivi, soprattutto nel settore della refrigerazione, come condizionatori e pompe di calore.
L’Unione europea ha deciso di vietarli perché hanno un alto livello di emissioni in caso di dispersione nell’ambiente. Bruxelles, che da anni ha adottato una rigorosa strategia ambientale, ha voluto introdurre un regolamento per una progressiva ma precisa eliminazione di questi gas serra.
Rispetto all’accordo raggiunto in questi giorni, le prime bozze del regolamento prevedevano obiettivi leggermente più ambiziosi. Tuttavia, raggiungere questi obiettivi avrebbe messo in difficoltà la produzione. Inizialmente, infatti, il Parlamento europeo aveva previsto di ridurre l’uso degli F-gas per i condizionatori domestici a partire dal 2024. Il divieto totale sarebbe arrivato solo nel 2028.
Nell’accordo firmato all’inizio di ottobre, invece, si prevede che per i condizionatori domestici l’uso di gas sintetici con un massimo di 150 Gwp (potenziale riscaldante globale) inizi nel 2029. L’uso esclusivo di gas naturali inizierà invece nel 2035. Per quanto riguarda le pompe di calore monoblocco, la prima scadenza è stata fissata per il 2027, mentre la seconda arriverà solo nel 2032.
Le prospettive per il futuro sono importanti da considerare. Il gas naturale che dovrebbe essere utilizzato come refrigerante è il propano. Tuttavia, al momento in Europa non esistono condizionatori disponibili sul mercato che funzionino con questo tipo di gas.
L’industria si trova di fronte a una vera sfida: riuscire a rispettare la nuova scadenza significa lavorare velocemente (anche perché l’utilizzo del propano richiede l’adozione di standard di sicurezza diversi da quelli attuali).
Questo è uno dei motivi per cui il nuovo regolamento prevede la possibilità di introdurre alcune eccezioni a queste scadenze per motivi di sicurezza. È anche importante considerare l’effetto combinato di questa norma con altre che attualmente sono in fase di discussione.
Il Green Deal europeo prevede tra i suoi obiettivi l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento: ciò comporterà un uso massiccio delle pompe di calore (questo approccio è presente nella revisione della direttiva Case green e nel regolamento Ecodesign).
Dopo il 2029, le pompe di calore installate in Italia potrebbero non essere più conformi se il regolamento venisse approvato. Di conseguenza, ci sarebbe una ridotta disponibilità di ricambi, che in generale sarebbero più costosi. Ciò comporterebbe la necessità di sostituire molte pompe di calore, con un aumento delle spese per le famiglie.
L’accordo provvisorio introduce un divieto anche sui gas refrigeranti utilizzati per riparazione e manutenzione di sistemi refrigerazione esistenti. A partire dal 2025 sarà infatti vietato l’utilizzo di gas refrigeranti vergini con GWP >2.500 (sparisce il vecchio limite delle 40 ton CO2eq., ovvero circa 10 kg di carica totale impianto, nel caso dell’R404A), a meno che questi gas non siano rigenerati o riciclati, nel qual caso beneficeranno di una deroga fino al 2030.
Un divieto simile viene introdotto per le apparecchiature di condizionamento d’aria e le pompe di calore per il 2026, con una deroga per i gas rigenerati o riciclati fino al 2032.
Il divieto di manutenzione delle apparecchiature di refrigerazione fisse progettate per raffreddare prodotti a temperature inferiori a -50°C, utilizzando gas fluorurati con elevato GWP, sarà applicato nel 2032, con una deroga permanente in caso di utilizzo di gas riciclati o rigenerati.
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