Per la morte di Anila Grishaj, si ipotizza che l’incidente sia stato causato da errori di comunicazione.

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Le indagini sull’incidente alla Bocon srl di Pieve di Soligo, che ha causato la morte dell’operaia Anila Grishaj, si concentrano sul rispetto delle procedure e sui sistemi di sicurezza dell’attrezzatura, causa dell’infortunio, ma anche sull’attenzione e comunicazione tra i lavoratori. Come è possibile che l’operaia sia stata uccisa dal braccio meccanico di un’imbustatrice? Secondo gli esperti dello Spisal, a causare accidentalmente l’accensione della macchina è stato un collega della vittima, che non si è accertato della presenza di qualcuno all’interno del macchinario dove Anila stava probabilmente lavorando per controllare o fare manutenzione. Attualmente, il lavoratore che ha accidentalmente azionato l’imbustatrice è sotto inchiesta da parte della Procura di Treviso. Si ritiene che si tratti di una morte che poteva essere evitata, in quanto l’uomo avrebbe dovuto verificare che non ci fosse nessuno nella macchina. I familiari di Anila sono arrivati sul posto dopo aver appreso dell’accaduto dai social media e hanno chiesto spiegazioni su come sia potuto accadere un incidente del genere. È stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per calmare gli animi. Ci sono stati momenti di grande tensione quando i familiari di Anila, hanno cercato di capire la dinamica dell’incidente. Le forze dell’ordine sono intervenute per calmare gli animi, soprattutto di due persone che volevano entrare in fabbrica a tutti i costi. La tragedia dei familiari si è aggiunta a quella del collega che ha accidentalmente azionato l’imballatrice. Dopo aver realizzato su quanto successo, l’uomo disperato continuava a ripetere “L’ho uccisa, l’ho uccisa“. L’uomo, da mercoledì è a casa, ancora sotto shock. Gli investigatori stanno valutando anche se l’imbustatrice avesse un sistema di doppia protezione e se l’azienda rispettasse le norme antinfortunistiche. Non si esclude che in questa prima fase delle indagini, i vertici dell’azienda vengano indagati come atto dovuto per partecipare alle perizie sul macchinario. La procura non effettuerà l’autopsia sul corpo dell’a giovane lavoratrice, poiché la dinamica dell’incidente è alquanto chiara. Presto potrebbe essere rilasciato il permesso per celebrare i funerali. La tragedia è avvenuta mercoledì pomeriggio presso l’azienda specializzata in surgelati. 

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