Per la morte di Luca Sedile, tre persone sono state rinviate a giudizio per accertare le inadempienze che hanno prodotto la morte del giovane trentenne avvenuta a Noha, frazione del comune di Galatina (provincia di Lecce).
Il tragico incidente sul lavoro avvenne durante la realizzazione di una piscina in una villa “Tre Masserie” a Noha, il 12 aprile 2021 ultimo scorso. L’operaio residente a Collepasso e di soli 30 anni, fu accidentalmente travolto da un collega alla guida di un mezzo d’opera. La sostituto procuratore Maria Vallefuoco ha richiesto il rinvio a giudizio di tre persone coinvolte responsabilmente, la cui decisione verrà presa ad ottobre durante l’udienza preliminare. Il collega e conducente del mezzo meccanico, è stato estraneo ai reati contestati. La Procura ha invece accusato, di omicidio colposo, l’amministratore unico e legale rappresentante della società esecutrice dei lavori, il committente dei lavori, nonché il progettista e direttore dei lavori per la realizzazione della piscina, senza aver predisposto le necessarie autorizzazioni amministrative. Per quanto accertato dagli organi di vigilanza, i lavori sono state effettuati, utilizzando lavoratori non regolarizzati e senza garantire gli opportuni provvedimenti antinfortunistici finalizzati alla sicurezza e tutela dei lavoratori. L’escavatore utilizzato per i lavori presentava, al momento dell’infortunio anche problemi manutentivi dell’attrezzatura . Luca Sedile è morto schiacciato sul colpo per lo schiacciamento del cranio, del torace e dell’addome. I familiari della vittima si costituiranno parte civile durante l’udienza e saranno assistiti dagli avvocati Silvio Verri e Danilo Valentino.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
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