È stata una scena di pura tragedia quella che ha colpito il piccolo paese di Brandizzo, nella Città metropolitana di Torino. Un incidente ferroviario ha scosso non solo la comunità locale ma l’intera nazione. E nel mezzo del dolore, emerge un particolare che rende la storia ancora più commovente e inquietante.
Quello strano segno non era passato inosservato a Michael Zanera, uno dei cinque operai tragicamente deceduti nell’incidente. Poche ore prima della tragedia, Michael aveva condiviso sul suo profilo TikTok una fotografia singolare. Mentre lavorava, una saldatura aveva creato una fessura nell’acciaio che somigliava in maniera impressionante a un crocifisso. Nel suo post, l’operaio di Vercelli, 34 anni, aveva scritto: “E’ la prima volta che mentre saldo mi è uscito il crocifisso”. Per lui, quel segno non era casuale: “Dio mi vuole dire qualcosa – aveva aggiunto –. Lo richiamo tutti i giorni, perché per me non è un bel periodo”. Il post, alla luce degli eventi, ha assunto un’aura di sinistro presentimento, intensificando il senso di sgomento e dolore che avvolge l’intera vicenda.
Il convoglio, guidato da un macchinista convinto di trasportare dodici vagoni vuoti da Alessandria a Torino, aveva certezza di percorrere una tratta senza alcuna interferenza. Eppure, degli operai erano presenti sul posto, tra cui Michael. Di questi, solo due sono riusciti a salvarsi.
Il sindaco di Brandizzo parla di un “errore di comunicazione”, mentre la procura sta indagando sulle cause. La nazione è sotto shock. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il suo sdegno, così come papa Francesco, sottolineando l’importanza della sicurezza dei lavoratori.
Il capo dello Stato ha reso omaggio alle vittime sul luogo dell’incidente, deposto un mazzo di rose gialle e di lylium bianchi, simboli di rispetto e dolore. Stefano Lo Russo e Alberto Cirio lo hanno accompagnato in questo doloroso gesto.
L’incidente di Brandizzo non è soltanto una tragedia locale, ma rappresenta una dolorosa riflessione sull’importanza della sicurezza e della comunicazione nei luoghi di lavoro e sulla fragilità della vita. Una lezione tragica, che l’Italia non dimenticherà facilmente.
Abbiamo chiesto a Giancarlo Restivo, segretario generale della Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro Safetyplayers, le sue riflessioni:
“Lavorare ha a che fare col Destino di ognuno di noi. Questi fatti, per cui tutti i giorni lottiamo affinché non accadano, riaccendono in noi la domanda di senso. A che vale fare tutto quello che facciamo? La mentalità dominante ci porta a vivere la vita a scompartimenti, vita personale contro vita professionale etc… tutto è diviso ma non è così. Andatelo a dire alle famiglie di quei lavoratori se è possibile dividere quello che è accaduto da quel dolore che ora ne conseguirà. La vita è una e indivisibile, per questo non possiamo dividere il lavoro dalla sua sicurezza, cosa che invece abbiamo la tentazione di concepire. Ma è possibile non dividere il lavoro dalla sua sicurezza solo se si ha chiaro che il lavoro ha un senso perché è a servizio del compimento della persona. L’umano si realizza attraverso il lavoro non scordiamolo, compie il suo cuore, per questo vale la pena pre-occuparsi che il lavoro ci sia e di conseguenza che sia sicuro. Noi dimentichiamo questo: che il senso del lavoro coincide col senso della vita. Si vive per amore di qualcuno o di qualcosa di presente, si lavora per lo stesso motivo e ci sentiamo compiuti quando viviamo questa passione. Non possiamo scordarlo! Dimenticandoci di questo ci dimentichiamo di noi. Allora il lavoro perde il suo valore e allora si sottostima tutto, anche i rischi e la sua sicurezza!”
La Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro Safetyplayers porterà questo messaggio, commemorando queste vite a Roma il 9 settembre alla HSE CUP, un torneo sociale dedicato alla promozione dei valori della sicurezza sul lavoro e il 30 settembre a Bergamo con la Coppa del Mondo del Lavoro per sensibilizzare sui valori del buon lavoro. Sosteniamoli!
Redazione By: Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro Safetyplayers
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