Due dipendenti extracomunitari clandestini sono stati sfruttati in un’azienda di allevamento di ovini a Gubbio, lavorando oltre 12 ore al giorno senza riposo settimanale e in precarie condizioni di sicurezza. Il titolare dell’azienda è stato messo agli arresti domiciliari dai carabinieri per sfruttamento del lavoro, violenze e minacce.
Gli ispettori del lavoro di Perugia e il nucleo dell’Arma specializzato in questo settore hanno condotto gli accertamenti nell’ambito della campagna Ue “Alt caporalato Due”, in collaborazione con i militari di Gubbio e i forestali. Sono stati utilizzati anche i dati raccolti durante un’ispezione con l’aiuto di mediatori culturali Oim. Gli investigatori hanno contestato l’assenza del documento di valutazione dei rischi, la mancanza del medico competente e del responsabile del servizio di protezione e prevenzione, la mancanza dei dispositivi antincendio e di primo soccorso e la conformità degli impianti elettrici.
Uno dei lavoratori ha riferito di essere stato minacciato e malmenato dal datore di lavoro in diverse occasioni. Secondo i carabinieri, il presunto sfruttamento è stato confermato anche dal fatto che i due dipendenti vivevano in un prefabbricato fatiscente senza i requisiti sanitari necessari. Al datore di lavoro sono state comminate ammende per 21.000 euro per il mancato rispetto delle norme prevenzionistiche e 9.000 euro per violazioni amministrative, oltre a sanzioni più severe per il lavoro nero.
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