L’indagine supplementare ventennale ed il calcolo del ciclo di vita residuo delle attrezzature di sollevamento.

indagine supplementare ventennale - verifica strutturale

Indagine supplementare ventennale per le attrezzature di sollevamento

A partire dal 24 Maggio 2012, è diventato obbligatorio effettuare un’indagine supplementare chiamata anche “verifica strutturale” o “verifica ventennale” in virtù della quale viene effettuato il “calcolo del ciclo di vita residuo dell’attrezzatura“, così come disposto dal DM del 11 Aprile 2011. Questa verifica consiste in una certificazione redatta da un ingegnere esperto, abilitato ai sensi della norma UNI EN 473 – ISO 9712:2012 (qualificazione e certificazione del personale addetto alle prove non distruttive) il quale ha il compito di individuare eventuali difetti ed anomalie presenti nell’attrezzatura in esercizio da oltre 20 anni, nonché stabilire il ciclo di vita residua, ovvero il tempo di vita residuo che alla macchina rimane per poter ancora lavorare in sicurezza.  La norma UNI EN ISO 9927-1:2016 che è una delle norme di riferimento per le ispezioni regolari di apparecchi di sollevamento, introduce chiarimenti circa le “ispezioni”, “i controlli”, “la vita residua” nonché la definizione dell’ingegnere esperto. Il risultato dell’indagine supplementare, deve essere messa a disposizione del funzionario/verificatore addetto alle verifiche periodiche che non può effettuare la verifica periodica di cui all’art. 71 c.11 del d. lgs. 81/2008 nella periodicità stabilita dall’allegato VII del D. Lgs.81/2008, senza aver preso atto delle risultanze dell’indagine supplementare ventennale e del ciclo di vita residuo. La verifica strutturale è necessaria al fine di garantire nel tempo il mantenimento dei requisiti di sicurezza e prevenire così eventuali problemi futuri, ma lo scopo principale è quello di individuare eventuali vizi, difetti o anomalie strutturali per verificare nell’immediato, l’assenza di cricche sulle saldature, stabilendo così, rispetto ai tempi di lavoro, il ciclo di vita residua  che la macchina può ulteriormente effettuare in sicurezza. Per garantire la sicurezza della macchina nel tempo residuo, l’ingegnere esperto può inoltre stabilire, un programma di verifiche intermedie che il datore di lavoro deve effettuare prima di procedere alle  verifiche periodiche successive.

Il Decreto Ministeriale del 11 aprile 2011, con la circolare n. 18 del 23 maggio 2013, fornisce chiarimenti sull’applicazione delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche previste dal Decreto Legislativo del 9 aprile 2008, n. 81, nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti responsabili di tali verifiche.

La circolare delinea i contenuti minimi dell’indagine supplementare ventennale che deve essere effettuata sulle attrezzature di lavoro messe in esercizio da oltre 20 anni. 

Le attrezzature soggette a questa verifica supplementare includono gli apparecchi di sollevamento di tipo mobile o trasferibile e i ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato che sono stati messi in servizio prima dei 20 anni.

Gli utilizzatori o i proprietari delle gru o dei ponti mobili sviluppabili sono responsabili e quindi hanno l’obbligo di disporre l’indagine supplementare ventennale affidando l’incarico ad un Ingegnere esperto. Le modalità di ispezione devono comprendere un esame visivo, prove non distruttive, prove funzionali e prove di funzionamento. È inoltre necessario condurre un’indagine accurata per determinare il tipo di utilizzo e il regime di carico a cui la macchina è stata mediamente sottoposta.

Per ricostruire la vita pregressa della macchina, è necessario esaminare i registri di manutenzione, i registri di funzionamento e i verbali delle precedenti ispezioni.

L’esame visivo deve essere effettuato su ogni parte dell’apparecchio di sollevamento al fine di individuare eventuali anomalie o scostamenti dalle normali condizioni. In alcuni casi, potrebbe essere necessario smontare la macchina o parti di essa per effettuare l’esame visivo.

A seconda dei risultati dell’esame visivo, possono essere necessari controlli non distruttivi come liquidi penetranti, magnetoscopia o altri metodi per accertare la presenza di eventuali discontinuità nei componenti strutturali.

Infine, è importante controllare i componenti strutturali e funzionali delle attrezzature, come la ralla di rotazione, i riduttori e i circuiti idraulici di azionamento.

In conclusione, la circolare fornisce indicazioni chiare sulle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche per le attrezzature di lavoro messe in esercizio da oltre 20 anni. Queste verifiche sono fondamentali per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e per individuare eventuali difetti o anomalie nelle attrezzature. 

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Le apparecchiature di sollevamento soggette a verifica strutturale ventennale sono le seguenti:

– le gru mobili (es. gru su autocarro e autogru);
– le gru trasferibili (gru a torre);
– i ponti mobili sviluppabili su carro ad azionamento motorizzato.

L’importanza del registro di controllo delle attrezzature di lavoro.

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Architetto libero professionista esperto in sicurezza e salute dei luoghi di lavoro.

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