Tribunale di Pordenone: per le responsabilità del datore di lavoro, confiscato il profitto dell’azienda.

Lavorazione-del-legno

Il rischio di infortuni sul lavoro rappresenta un’aspetto critico che coinvolge tutte le aziende ed è una sfida da vincere sempre. L’applicazione del decreto legislativo 231, che disciplina la responsabilità degli enti, comporta conseguenze gravi sia a livello penale che amministrativo ed economico nei processi riguardanti questi casi. La normativa, in vigore dal 2001 ma estesa solo di recente alle violazioni delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro, colpisce coloro che traggono maggior profitto eludendo le norme di sicurezza. Un esempio di applicazione di questa normativa si è verificato in un procedimento al Tribunale di Pordenone.

Il caso coinvolge un’azienda della provincia in cui un operaio è rimasto ferito alla mano destra nel 2021 mentre stava operando su un macchinario per la produzione di componenti in legno. Dopo essere stato trasportato in ospedale e aver ricevuto cure, gli è stata diagnosticata una prognosi di più di sessanta giorni. Durante il processo, il datore di lavoro ha accettato la responsabilità tramite patteggiamento. La parte amministrativa del processo ha invece continuato a valutare la responsabilità relativa alla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro a fini di profitto.

Il giudice monocratico Alberto Rossi ha condannato l’azienda al pagamento di una pena pecuniaria di 16mila euro e alla confisca di 41mila euro, considerati come il maggior profitto ottenuto attraverso la mancata osservanza delle normative sulla sicurezza del macchinario al fine di aumentare la produttività dell’azienda. Nonostante la gravità delle ferite, l’operaio ferito ha scelto di non costituirsi parte civile contro l’azienda.

Le conseguenze di una condanna per questo tipo di reato sono immediate, con la confisca del maggior profitto, e costituiscono un precedente significativo per il futuro delle aziende in termini di sicurezza sul lavoro. In caso di recidiva, scattano una serie di altre conseguenze che possono influenzare pesantemente la vita delle aziende coinvolte.

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