La sentenza del processo Demetra, che coinvolge 17 imputati accusati di falsi infortuni sul lavoro, sarà emessa il 24 gennaio dalla Corte di appello di Palermo. La maxi-inchiesta ipotizza l’esistenza di aziende fittizie create per creare dipendenti finti e simulare incidenti, facendo pagare il conto all’INAIL con le indennità previste in caso d’infortunio. Il sostituto procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna per i 17 imputati riconosciuti colpevoli in primo grado. Altri 35 imputati sono stati prescritti a causa del decorso del tempo. L’operazione dei carabinieri è iniziata il 28 giugno 2013 e ha portato all’arresto di diverse persone, tra cui un consulente del lavoro, un assicuratore, un medico  dell’Inail e un radiologo. Le condanne più alte sono state inflitte a Giuseppe Vincenzo Terrazzino di 57 anni, Lo Presti, Salvatore Conti, Salvatore Russo, Fabrizio Santamaria 39 anni di Siculiana, Giuseppe Gangarossa 46 anni di Porto Empedocle e Salvatore Tortorici, 33 anni anche lui di Porto Empedocle accusato di essere un prestanome della banda. Altri imputati hanno ricevuto pene minori. L’accusa sostiene che tutto ruotava attorno ad aziende fantasma attraverso le quali si creavano rapporti di lavoro falsi per ottenere indennità e compensi per infortuni simulati con la compiacenza di medici corrotti. Gli imputati condannati in primo grado hanno impugnato la sentenza.